Etienne Bistrot a Roma: la cucina “giocosa” dello chef Stefano Intraligi

Etienne Bistrot a Roma: la cucina “giocosa” dello chef Stefano Intraligi

Sperimentazione e creatività da Etienne Bistrot con la cucina “giocosa” e inaspettata dello chef Stefano Intraligi

Nel tranquillo e raffinato quartiere Trieste di Roma, lontano dal caos del centro cittadino, si trova Etienne Bistrot, situato al civico 18 di Via Scirè. Questo elegante ristorante è guidato da Stefano Intraligi, un uomo eclettico che gestisce sia la cucina che la sala. Inizialmente formato come ingegnere, Stefano ha sempre nutrito una grande passione per la cucina, ed è diventato il proprietario del ristorante nel 2018.

Stefano Intraligi, nato nel 1980, ha cominciato a fare esperienza in cucina sin da bambino, e nonostante abbia fatto il suo ingresso nel mondo della ristorazione “da adulto”, si è rivelato un talento naturale nel campo culinario. Ora, con maestria e dedizione, porta avanti la sua passione per la cucina da Etienne Bistrot.

Da piccolo ero un discolo, mia madre e le mie nonne per tenermi buono e non dovermi controllare continuamente, mi portavano in cucina e mi tenevano impegnato a fare qualunque cosa. Pulivo i fagiolini, impastavo, mescolavo.” racconta Stefano Intraligi.

Un imprinting dunque quello con la cucina che ha segnato la strada di Stefano Intraligi, anche se dall’adolescenza fino alla giovinezza ha seguito altri percorsi fino ad arrivare alla laurea in Ingegneria Elettronica.

Non ho però mai smesso di cucinare in casa e per gli amici. Peraltro avevo a disposizione i migliori ricettari possibili: quelli di mio nonno, cuoco dei Savoia che senza dubbio è stato tra i miei primissimi maestri.

La storia professionale dello chef Intraligi è una conferma del fatto che la passione e la perseveranza portano lontano. Durante gli anni degli studi universitari, ha lavorato in numerose cucine per sostentarsi, svolgendo nel frattempo altre varie attività, tra cui quella di tassista. Un evento quasi fortuito lo ha portato ad incontrare Heinz Beck, un riconosciuto punto di riferimento per molti chef.

Ero a cena alla Pergola, avevo da poco pubblicato un romanzo con all’interno delle ricette insieme ad una mia amica. Lo portai con me pensando di regalarlo allo chef Beck qualora fossi riuscito ad incontrarlo a fine serata. E così fu!

Ma tempo sei mesi, fu Beck a contattarlo proponendogli uno stage lì alla Pergola, decisamente una di quelle proposte che non si possono rifiutare.

L’incontro con Beck e la possibilità di aver potuto lavorare nella sua brigata, sono stati due fattori determinanti per la mia formazione ma soprattutto per l’apertura di questo ristorante” che è stato preceduto cinque anni prima, nel 2013, dalla nascita di una scuola di cucina proprio al civico di fronte.

La cucina multisensoriale e “inaspettata” di Etienne Bistrot a Roma: scopri il menu

Attraversando la porta di Etienne Bistrot, non si noteranno subito i tratti distintivi che lo differenziano da un “classico” ristorante. Tuttavia, basterà sfogliare il menu per comprendere che pranzo o cena qui sono veri e propri viaggi sensoriali. Da Etienne Bistrot ci si affida totalmente alle abili mani dello chef Intraligi, lasciandosi guidare attraverso le sue affascinanti creazioni culinarie. I menu cambiano ogni due mesi e, oltre a rispettare la stagionalità, riflettono l’ispirazione e le emozioni del talentuoso Intraligi.

All’inizio, mi riferisco ai primi tempi dall’apertura di Etienne – racconta Stefano Intraligi – in verità avevo anche lasciato l’impostazione tipica del ristorante, dunque si poteva scegliere un percorso tra primi, secondi… ma ho subito capito che non era la strada da percorre, almeno non la mia”.

L’esperienza da Etienne Bistrot è un susseguirsi di attese, sorprese inaspettate e piatti sconosciuti che si desidera scoprire e gustare appena possibile. Ci si trova stupiti di fronte al pane di cristallo, maionese vegana al cocco e germogli di ravanelli rosa. Intraligi con questo piatto, bellissimo e minimalista, ha voluto ricreare la sensazione di mordere la tazzina di porcellana, proprio come faceva il Cappellaio nel Paese delle Meraviglie. Ed è proprio ad Alice nel Paese delle Meraviglie che è dedicato uno dei menu estivi di Etienne Bistrot.

Si può scegliere tra due menu degustazione: “Il Paese delle Meraviglie” (dai 60 ai 100 euro, in base al numero di portate) e “Sogni di Latta” (10 portate, 100 euro).

Il cuoco gioca con una buona dose di irriverenza, reinterpretando in modo creativo i classici della tradizione romana, come i Bottoncini Carbonari (Bottoncini fatti a mano ripieni di carbonara). E si prosegue con altri piatti iconici sapientemente ideati da Stefano Interligi come Alice diventa un’ostrica (Alice marinata in mignonette di porro, aceto di melograno e Champagne, aria di finocchio e caviale di agrumi), Dalle Alpi alle Piramidi (Raviolini fatti a mano ripieni di brasato piemontese e cachi fermentati) e Il piatto delle feste cubano (Filetto di maialino nostrano, spuma di banana, platano fritto e caviale di chutney di mango).

Siamo di fronte a piatti emozionanti che raccontano una storia come la rosa di rapa rossa marinata alla sambuca su crema di formaggio e mizuna corallo, accompagnata al tavolo dalla struggente canzone di Elton John, “Goodbye England’s Rose”, dedicata alla scomparsa di Lady Diana, che parte dalle cuffie collegate a un iPod.

Dopo quest’emozionante esperienza, ci si abbandona completamente, lasciando da parte tutte le formalità, e si gusta un piatto senza posate, senza mani, ma solo con la lingua, leccandolo letteralmente: L’Asso di cuori è una rivisitazione dell’arrabbiata che stimola i sensi. Per concludere, si torna alla tradizione, ma con un tocco di originalità, come la cassata che viene assemblata direttamente davanti agli ospiti su un foglio trasparente, quasi fosse una tela d’arte.

“Lavorare con soli percorsi di degustazione mi permette di rispettare con rigore il principio fondamentale zero sprechi. Che per me – spiega lo chef Intraligi – diventa ancora più determinante perché tutta la verdura e parte della frutta utilizzate per realizzare i piatti proviene dal mio orto sinergico situato nel Parco di Veio”.

Chef Intraligi e la sostenibilità

Novità assoluta del menu “Il Paese delle Meraviglie” è L’Orto e il mare, un piatto che trae ispirazione da Hemingway e dal suo memorabile romanzo “Il vecchio e il mare” che permette allo chef di raccontare in modo semplice ma evocativo il suo pensiero sulla sostenibilità.

L’Orto e il mare è un’idea che nasce dalla volontà di rappresentare la terra e il suolo nella loro essenza. Il piatto include un terriccio di pomodoro e una panna cotta al basilico per ricordare un prato verde. E ancora spugne agli agrumi, gel di cipolla caramellata, emulsione di lime e polvere di lattuga di mare, un vero e proprio “ortaggio marino” che sintetizza l’incontro tra il mare e la terra. Infine, c’è il maccarello pescato nelle acque di Fiumicino, disposto a crudo dopo essere stato abbattuto e marinato con olio, sale e lime.

Il piatto non sarebbe completo senza i fiori dell’orto sinergico dello chef, coltivato senza l’uso di pesticidi, grazie al lavoro delle api solitarie. Questo piatto ha un significato ben preciso: ciò che mangiamo ci definisce, dai prodotti del sottosuolo al mare, fino alle piante sulla superficie terrestre.

La sostenibilità diventa quindi un elemento essenziale della nostra relazione con il cibo.

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“Se tratti bene la terra lei ti donerà prodotti buoni. È per questo che con il mio piatto ho voluto raccontare come sia possibile mangiare tutto ciò che la terra ci offre, dal sottosuolo fino in superficie” spiega lo Chef.

La cucina dello chef Stefano Intraligi da Etienne Bistrot è un viaggio ludico tra sapori e fantasia, dove il cibo diventa un gioco di piacere.

Informazioni utili: Tel. 393 8902073 – Aperto a cena dal lunedì al sabato. Aperto a pranzo il sabato. Chiuso la domenica – www.etienneroma.it

Credits foto: Giulio di Gregorio