Intervista a Eleonora Towanda, la cioccolatiera che unisce cioccolato e meditazione
Dalla grande passione per lo yoga al suo amore per la pasticceria e cioccolateria: vi raccontiamo la storia di Eleonora Towanda e dei suoi cioccolatini ispirati ai 7 Chakra
Se c’è una cosa che gli amanti dello yoga e del cioccolato possono concordare insieme, è che entrambi portano gioia e benessere. Questi due mondi apparentemente diversi hanno più in comune di quanto si potrebbe immaginare. Sì, avete letto bene: cioccolato e yoga, due parole che non si vedono spesso nella stessa frase, sono più simili di quanto pensiate. E lo sa bene Eleonora Towanda, pasticciera e cioccolatiera romana che ha unito la sua passione per la meditazione con la sua abilità nell’arte del cioccolato per creare una linea unica di cioccolatini ispirati ai 7 Chakra: i Choco Chakra.
Ma che cosa hanno in comune lo yoga e il cioccolato? Partiamo dalle origini. Entrambi hanno radici antiche e profonde. Lo yoga è una pratica millenaria nata nell’antica India, mentre il cioccolato ha una storia che risale agli antichi popoli mesoamericani che lo consideravano addirittura sacro. Entrambi hanno attraversato secoli e culture, mantenendo la loro aura di mistero e fascino. Ma andiamo oltre la storia e guardiamo agli effetti che entrambi hanno su di noi. Lo yoga è noto per i suoi benefici sul corpo e sulla mente: aumenta la flessibilità, riduce lo stress, migliora la concentrazione e così via. E anche il cioccolato ha i suoi “superpoteri”! Non stiamo parlando solo del suo gusto, ma anche dei suoi effetti sul cervello. Il cioccolato contiene sostanze chimiche come la teobromina e la feniletilamina, che possono aumentare il buon umore e persino stimolare la produzione di endorfine, le famose “sostanze chimiche della felicità“.
E su questo “matrimonio perfetto” tra yoga e cioccolato, Eleonora Towanda ha ideato i Choco Chakra, un viaggio sensoriale attraverso i 7 Chakra, punti energetici del corpo umano secondo la tradizione induista e buddhista. Eleonora Towanda ha sempre cercato di fondere arte e benessere attraverso i suoi dolci. L’ispirazione per i Choco Chakra è nata dalla sua passione per lo yoga e la meditazione, e dalla consapevolezza dell’importanza di un equilibrio tra mente, corpo e spirito.
I 7 Chakra, secondo le antiche tradizioni orientali, sono dei centri energetici che corrispondono a diversi aspetti della nostra vita e del nostro benessere. Ogni Chakra ha una sua caratteristica e influenza specifica sul nostro stato emotivo e fisico. Eleonora ha deciso di tradurre questa filosofia millenaria in un’esperienza culinaria unica, offrendo non solo cioccolatini gustosi ma anche una vera connessione con il nostro benessere interiore. I Choco Chakra sono frutto di anni di studio e ricerca, a partire dalla forma (lo stampo è stato realizzato dall’azienda Martellato), il fiore di loto: “Un fiore che cresce nel fango ma sboccia immacolato nell’acqua. Rappresenta il risveglio interiore e la trasformazione personale” spiega Eleonora.
Ogni Choco Chakra è realizzato con cura e precisione artigianale, utilizzando solo i migliori ingredienti selezionati. Eleonora ha dedicato mesi anche alla ricerca delle giuste combinazioni di sapori e aromi per rappresentare al meglio ciascun chakra: fragola, albicocca e passion fruit, mango e peperoncino, tè matcha e lime, more e vaniglia, mirtillo… e infine lampone, pepe rosa e lime. Un’esplosione di gusto da assaporare in ogni cioccolatino. Mentre si assaggia un Choco Chakra, è possibile concentrarsi sull’energia del Chakra associato, meditando sui suoi significati e lasciandosi trasportare dalle sensazioni che esso evoca. È un modo delizioso e piacevole per praticare la consapevolezza e favorire l’equilibrio energetico.
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Eleonora Towanda per farci raccontare come nasce il suo amore per il cioccolato e da dove nascono i Choco Chakra
Ciao Eleonora, grazie intanto per l’intervista e benvenuta su Food News Italia. Iniziamo con una domanda semplice, chi sei e cosa fai?
Ciao grazie a voi per questa opportunità. Mi chiamo Eleonora ma tutti mi conoscono come Eleonora Towanda. Sono una pasticciera e cioccolatiera da 12 anni ormai.
Quando e come nasce la tua passione per la pasticceria e per il mondo del cioccolato?
L’amore per il cioccolato c’è l’ho da quando ho memoria. All’eta di 23 anni ho iniziato ad appassionarmi alla cucina, guardando la nota trasmissione con Antonella Clerici, La Prova del Cuoco. Organizzavo cene con gli amici almeno una volta al mese. Nel 2010, durante l’Eurochocolate, ho scoperto che organizzavano dei corsi su come creare cioccolatini e cosi mi sono iscritta. Lì mi sono innamorata alla follia del cioccolato. Ma la svolta c’è stata all’età di 33 anni: ero vicedirettrice di una multinazionale ma non ero soddisfatta del mio lavoro, così ho lasciato tutto per seguire un corso di cucina. Qui il mio amore per la pasticceria e cioccolatieria si è rinforzato, tant’è che l’anno successivo mi sono iscritta ad un corso di pasticceria di “A Tavola con lo Chef”
Da dove prendi ispirazione per le tue creazioni?
Dalla natura, dai grandi pittori e da tutto quello che mi piace. Ad esempio io adoro il Giappone quindi nei miei dolci inserisco sapori o colori che lo ricordano.
Puoi raccontarci qualcosa sulla tua produzione e sui tuoi prodotti?
Non ho al momento un mio laboratorio personale e quindi “mi appoggio” da Instakitchen, un coworking di cucine professionali a Roma. Dipingo a mano ogni singolo cioccolatino e tempero a mano anche il cioccolato. Lavoro su ordinazione quindi il cliente mi contatta e mi racconta di quello di cui ha bisogno.
Il tuo approccio al mondo del cioccolato è innovativo. Da grande appassionata di yoga hai unito questi due universi apparentemente lontani. Puoi spiegarci come hai iniziato a combinare il cioccolato con la mindfulness e la meditazione?
Faccio yoga da quando avevo 27 anni, quindi da molto tempo. In realtà questi mondo non sono così lontani: quando crei un cioccolatino devi concentrarti su ciò che fai, quindi sei esattamente nel momento presente del “qui e ora”, che è la filosofia del mindfullness, cosi come della meditazione. Non esiste solo la meditazione dove ci si siede e si medita, ma esiste anche la meditazione flow. Questo tipo di meditazione si basa sull’essere completamenti immersi in un attività e cosi capita a me quando creo i cioccolatini.
Hai da poco lanciato dei cioccolatini “ispirati” ai chakra. Ci racconti qualcosa in più su questo progetto?
L’idea è nata nel 2016 quando frequentavo una scuola per la crescita personale. Sono molto emozionata, perchè tengo molto a questo progetto. Ho creato da zero lo stampo a forma di loto con i simboli dei chakra, il nome “Choco Chakra”, i gusti, lo slogan, l’idea di inserire anche i mantra per ogni chakra di riferimento. Ci sono voluti po’ di anni per realizzare tutto, rimandavo sempre anche per un fattore economico. Ma come ho imparato dalla mia esperienza, le cose arrivano quando si è davvero pronti. L’idea di questo progetto non mi ha mai abbandonata, cresceva sempre di più e con essa anche la paura di lanciare qualcosa che potesse essere “rubato” cosi ho scelto di mettere “l’idea in sicurezza”: ho depositato il marchio e il brevetto dello stampo.
Qual è stato il momento più gratificante della tua carriera finora?
Quando, in occasione dell’Eurochocolate di Perugia ho preparato a mano da sola 2000 cioccolatini… e la mia prima consulenza sulle uova di Pasqua.
Qual è il tuo consiglio per chiunque voglia intraprendere una carriera nella cioccolateria?
È un “mondo tosto”, ma se il lavoro viene fatto con il cuore ti dà tante soddisfazioni. Consiglio di prendere ispirazione dagli altri senza copiare, mettere se stessi nel proprio prodotto. Questo paga sempre.
Dove possiamo trovare i tuoi prodotti?
Online. Sto ristrutturando il sito web quindi per adesso le persone possono contattarmi su Instagram o Facebook
Quali sono i prodotti più richiesti e amati dai tuoi clienti?
I cioccolatini e le uova di pasqua senza dubbio.
Adesso, una domanda per guidare i nostri lettori nella scelta del cioccolato. Molti consumatori acquistano cioccolato nei supermercati. Senza dubbio prediligere cioccolato artigianale sarebbe la scelta migliore ma non sempre è possibile farlo. Quindi, come “distinguere” un cioccolato di qualità all’interno dei tanti prodotti in vendita nella grande distribuzione?
A parte le marche famose come Perugina o Lindt, a mio avviso La domori e Zaini hanno un cioccolato eccellente.
C’è qualche chef o cioccolatiere che ammiri particolarmente?
Ce ne sono molti: Amaury Guichon che è un “mostro” nel cioccolato, ma anche Luis amado e Vhv Artchocolat.
Quali sono, secondo te, le tendenze attuali nel mondo del cioccolato?
I soggetti di cioccolato stanno prendendo sempre più piede. Ormai si cerca di stupire i consumatori con le piece e i diversi soggetti.
Parlando del tuo futuro: quali sono i tuoi prossimi progetti o sogni nel cassetto?
Mi piacerebbe insegnare in qualche scuola di cucina o pasticceria e organizzare corsi dove insegno a fare cioccolatini. Mi piacerebbe aprire una pasticceria a Bali… chissà magari un giorno ci riuscirò
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Articolo a cura di Piera Pastore