Professione Food Creator: intervista ad Elisa Venturi @elisa.cuorecucinaechiacchiere

Professione Food Creator: intervista ad Elisa Venturi @elisa.cuorecucinaechiacchiere

Nel vasto e sempre più popolato mondo dei food creator digitali, spiccano persone capaci di catturare l’attenzione non solo con ricette deliziose, ma anche grazie alla loro personalità travolgente e, soprattutto, grazie a sorrisi che sanno arrivare dritti al cuore. Una di queste è senza dubbio Elisa Venturi, “ottica di professione e foodblogger per passione“. Nata nel 1973 a Pesaro, Elisa ha cominciato a cimentarsi ai fornelli fin da bambina, imparando i segreti della cucina accanto alla nonna. Da allora, non ha mai smesso di sperimentare e migliorarsi, fino a trasformare questa passione in una vera e propria professione.

Come tanti, l’idea di condividere le sue ricette è nata durante il lockdown: in poco tempo, Elisa è riuscita a creare una community affezionata che la segue con entusiasmo. Su Instagram, con il profilo @elisa.cuorecucinaechiacchiere, ha superato i 235mila follower, su Facebook ne conta oltre 79mila mentre su TikTok ne ha più di 225mila. Ma non sono solo le sue ricette a conquistare: il suo modo di raccontare e raccontarsi, fatto di ironia e leggerezza, e i suoi aneddoti divertenti sono il vero ingrediente segreto. Sul suo profilo, Elisa Venturi si presenta con una frase semplice ma profonda: “Cucinare è un atto d’amore, è il mio modo più sincero di dire: Mi sto prendendo cura di te“. Questo motto racchiude perfettamente l’essenza del suo approccio alla cucina – quella di casa – e alla condivisione. Ogni ricetta diventa un momento di connessione, un modo per prendersi cura non solo delle persone a cui cucina, ma anche dei suoi follower: Elisa è la perfetta “compagna di chiacchiere”, di quelle che fanno venire voglia di restare a tavola un po’ di più.

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Elisa Venturi @elisa.cuorecucinaechiacchiere per farci raccontare la sua storia e i suoi progetti futuri.

La mia passione per la cucina è nata da piccola grazie alla nonna che viveva con noi che amava tanto cucinare ed è lei che mi ha insegnato tante cose e soprattutto mi ha trasmesso la passione per la cucina nel senso di condivisione, di gesto d’amore.

Io sono come dicono i miei figli, una boomer catapultata nei social, quindi non so neanche bene la differenza tra queste tre figure: io sono una signora di mezza età che ama cucinare, amo tanto chiacchierare e amo mettere il cuore in quello che faccio, quindi quale delle tre categorie mi meglio rappresenta?

Il mio stile culinario? Conviviale… cucino come gesto d’amore

Generalmente parto dalla materia prima e da lì poi decido se fare un primo un secondo e piano piano creo il piatto.

Sicuramente non possono mancare i condimenti e le mie piante aromatiche.

La pasta fatta in casa è la cucina del cuore perché mi riporta a mia nonna: la faccio spesso perché tanto piace alla mia famiglia e la cosa bella è che io non la mangio perché ne ho mangiata troppa quando ero piccola.

Il mio successo credo sia legato alla mia spontaneità che si ritrova anche nei miei piatti fatti con materie prime genuine e facilmente riproducibili da tutti.

La mia community è la cosa più importante di tutto il progetto: credo di aver instaurato con loro un rapporto amicale fatto di confidenze di risate di stima e di affetto.

Consiglio? Non cominciate! No scherzo! Cominciate se avete le idee molto chiare, se siete un “prodotto” nuovo, autentico e se avete la resilienza che permette di andare avanti credendoci fino in fondo anche quando sembra molto difficile.

Mi hanno insegnato a ragionare in grande e a puntare molto in alto perché a scendere si fa sempre in tempo e non viene il fiatone… e quindi i miei obiettivi futuri sono scrivere un libro di cucina, magari attraverso il racconto che è ciò che mi contraddistingue dagli altri food blogger, ed entrare nel mondo della televisione, perché credo di essere brava davanti alla telecamera quanto in cucina!

Non vi resta che seguire Elisa su Instagram, Facebook e TikTok

Articolo a cura di Piera Pastore