Il Gramsci: dove la storia di Torino incontra la cucina del futuro

Il Gramsci: dove la storia di Torino incontra la cucina del futuro

La riapertura de Il Gramsci segna un nuovo capitolo nel panorama enogastronomico torinese, grazie all’acquisizione del locale da parte della Famiglia Damilano, nome di spicco nell’imprenditoria piemontese. Questo progetto conferma il loro impegno costante a promuovere il patrimonio culinario del territorio, arricchendo la città con nuove esperienze gastronomiche che coniugano tradizione e innovazione.

La città di Torino, con la sua storia e il suo fascino, viene così ulteriormente valorizzata da imprenditori che credono nel suo potenziale e investono nella sua evoluzione. Dopo il rilancio del Pastificio Defilippis, la restituzione dello storico Bar Zucca e la creazione di un ristorante stellato a La Morra, il Gruppo Damilano consolida la sua presenza nel capoluogo piemontese con un format che punta a superare i confini nazionali. L’obiettivo è chiaro: partire da Torino e dal Piemonte per sviluppare un modello di ristorazione che possa essere esportato all’estero. Un format che valorizza l’eccellenza culinaria italiana, supportato da uno staff formato all’interno del Gruppo Damilano, che porta con sé una profonda conoscenza del territorio e una visione cosmopolita della gastronomia.

Il Gramsci a Torino: piatti che raccontano il Piemonte con eleganza e innovazione

Con una capienza di 50 coperti, Il Gramsci a Torino invita i suoi ospiti a un vero e proprio viaggio culinario nel cuore della tradizione piemontese, senza tralasciare i grandi classici italiani. La proposta culinaria, pur radicata nella tradizione, si distingue per la sua capacità di reinterpretare con creatività gli ingredienti, offrendo piatti contemporanei che esplorano nuovi orizzonti del gusto.

Il menu de Il Gramsci offre una proposta culinaria attentamente studiata, suddivisa tra pranzo e cena, per soddisfare le diverse esigenze degli ospiti. Durante il pranzo è possibile scegliere tra piatti freschi e leggeri, ideali per una sosta veloce ma gustosa. Le insalate – come l’Orto (14 euro) con spinacino, finocchi, melanzane arrostite, cipolle caramellate, arance, pistacchio ed emulsione agli agrumi – rappresentano una scelta perfetta per chi cerca qualcosa di sano ma saporito. Il ristorante propone anche una serie di lievitati preparati con impasto ad alta idratazione realizzato con un mix di farine, come il Lievitato croccante (16 euro), farcito con mortadella Bettella e stracciatella di bufala, oppure il Lievitato al carbone (16 euro), che combina gorgonzola dolce al cucchiaio con fichi freschi e noci. Tra le specialità della cucina, si possono trovare le Polpette di patate e toma di Lanzo con porcini scottati (16 euro), oppure il Carpaccio di polpo, servito con sedano, datterini, mandorle ed emulsione di agrumi (18 euro). Da provare anche il Burger di Fassona (18 euro) da 180 grammi accompagnato da salsa tartara e pomodorini. Non mancano i primi piatti, come gli Agnolotti al fondo bruno e timo (16 euro) e i Tajarin con porcini e salsiccia di Fassona (16 euro). Per chiudere il pranzo in dolcezza, il Bunet bianco alla monferrina (8 euro) e la Pannacotta galattica (10 euro) sono il finale ideale.

A cena, il menu si arricchisce di proposte più elaborate e sofisticate. Si inizia con gli antipasti come i Tre crudi di Fassona (20 euro), che comprendono una battuta di carne con porcini, albese con maionese di nocciola e parmigiano stagionato, e salsiccia servita con spinacino. Interessante l’Uovo 65° accompagnato da una fusione di Raschera e porcini (20 euro), e il tradizionale Vitello Tonnato alla Monferrina (18 euro).

Per i primi piatti, le opzioni spaziano dagli Spaghetti alla chitarra con acciughe del Cantabrico e bottarga di Muggine (20 euro) al Riso Acquerello ai porcini e ristretto di midollo (20 euro), fino ai Ravioli alle tre carni fatti a mano, conditi con burro e timo (22 euro). Per i secondi, il ristorante Il Gramsci propone la Costoletta turineisa con salvia fritta (38 euro), un omaggio alla tradizione, e il Coniglio grigio di Carmagnola alla langarola servito con polenta Pignoletto grigliata (28 euro). Chi desidera qualcosa di diverso può provare il Black Cod, preparato con miso, sesamo e cavolo cinese (32 euro), o i Porcini croccanti con maionese aromatica (28 euro). Infine, per chiudere in dolcezza, il ristorante offre dessert come il Frangipane con crema alle mandorle, fichi e aceto balsamico (10 euro) e il Maxi chicco al caffè (10 euro), perfetti per un dolce finale che lascia un ricordo piacevole.

Con una proposta così varia e curata, Il Gramsci si conferma come un luogo ideale per chi desidera vivere un’esperienza gastronomica a 360 gradi, che sa unire tradizione e innovazione, soddisfacendo ogni palato. La cantina de Il Gramsci non è da meno: con oltre 250 etichette, rappresenta un vero e proprio omaggio ai migliori vini piemontesi, inclusa la gamma completa di Damilano, e si apre anche a eccellenze italiane e internazionali, con particolare attenzione a Borgogna, Bordeaux e Champagne.

Il successo del locale si deve anche a una squadra di professionisti appassionati. In cucina, lo chef Andrea Dalla Mola propone piatti che esprimono al meglio la tradizione piemontese con un tocco contemporaneo, mentre in sala Federico Boscolo, forte di esperienze internazionali, garantisce un servizio impeccabile, all’insegna dell’accoglienza italiana.

L’interior design, curato dallo studio Cohesion di Torino, fonde in modo armonioso architettura e gastronomia, con materiali pregiati e naturali che danno vita a un ambiente sofisticato e senza tempo. Grazie alla collaborazione con la Galleria d’Arte Mazzoleni, le opere d’arte esposte arricchiscono l’esperienza culinaria, offrendo un perfetto equilibrio tra bellezza visiva e piacere gastronomico.

Il Gramsci si propone come un vero e proprio salotto d’arte e cultura gastronomica, un punto di incontro dove la tradizione torinese incontra il mondo, aprendo le porte a un format vincente che guarda al futuro.

Il Gramsci

Via Antonio Gramsci 12 A, Torino

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