Rita Monforte, da MasterChef a cuoca green: “cucinare per me è creatività, ma anche salute e consapevolezza”

Rita Monforte, da MasterChef a cuoca green: “cucinare per me è creatività, ma anche salute e consapevolezza”

In un’epoca in cui la sostenibilità è più importante che mai, Rita Monforte si fa portavoce di una cucina che abbraccia la tradizione senza dimenticare il futuro. Dopo aver partecipato all’11ª edizione di MasterChef Italia, Rita ha cambiato la sua vita, trasformando il suo amore per la cucina in un lavoro e in una carriera costellata di successi. Oggi è una cuoca e food creator “green” molto seguita: con la sua spontaneità e naturalezza ha conquistato il palato di molti grazie alle sue ricette sostenibili, dimostrando che si può mangiare bene, si… in maniera sana e consapevole, senza danneggiare il nostro Pianeta.

MasterChef Italia, il noto talent show culinario in onda su Sky, è stato sicuramente un trampolino di lancio. Grazie infatti a questa esperienza e al suo talento, Rita Monforte è poi entrata a far parte della brigata del ristorante stellato Otto Geleng a Taormina, dove ha potuto affinare le sue tecniche fino a dicembre del 2023. Ma quella di Rita è una carrierra ricca di altri importanti traguardi: ha vinto il Premio EtnaStar al Talento Siciliano 2023 e ha anche conquistato il 1° premio sostenibilità nel contest Unieuro – Electrolux. Tra le sue creazioni più famose c’è la Pasta alla Norma zero sprechi, inserita nel cookbook Why Waste 2023 di San Pellegrino & Food for Soul, e il suo Tortino di sarde con baccelli di fave è stato premiato come migliore ricetta italiana nella categoria sostenibilità da La Cucina Italiana.

Rita Monforte è super motivata a continuare sulla sua strada, che combina tradizione culinaria, riduzione degli sprechi e una cucina che segue i ritmi della natura e delle stagioni. E per chi non lo sapesse, pochi mesi fa è uscito il suo primo libro, Ai Vostri Ordini, edito da Santelli Editore e curato dalla scrittrice Debora Scalzo. Non si tratta di un semplice ricettario ma di un vero e proprio viaggio nei ricordi e nelle emozioni legate al cibo. Rita vuole farci scoprire la sua cucina attraverso storie, aneddoti e momenti di vita che rendono ogni suo piatto unico e speciale.

E non finisce qui! Rita è inoltre finalista agli Italian Ambassador Award – premio italiano per i migliori influencer e content creator di tutto il mondo che promuovono l’Italia – e vanta numerose collaborazioni con nomi importanti del mondo del food come Giovanni Rana e La Cucina Italiana. Insomma, Rita Monforte è una forza della natura… dopo MasterChef non si è mai fermata e continua a deliziare il pubblico con le sue tante ricette sostenibili, vegane e vegetariane pubblicate sui suoi canali social.

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Rita Monforte per farci raccontare qualcosa in più sulla sua partecipazione a MasterChef Italia, sulla sua cucina sostenibile e i suoi sogni nel cassetto!

La mia passione per la cucina nasce fin da piccola, grazie all’esempio di mia madre, una donna straordinaria che riusciva a portare in tavola piatti semplici ma ricchi di dignità e amore, come solo una madre sa fare. Vederla trasformare pochi ingredienti in qualcosa di speciale ha acceso in me il desiderio di fare lo stesso, utilizzando il cibo come un gesto d’amore. Mi sono avvicinata alla cucina sana dopo aver affrontato una lotta contro il cancro. Ricordo che la prima cosa che mi disse l’oncologo fu di cambiare la mia alimentazione, e da lì è iniziato un percorso di trasformazione. È stato un cambiamento lento e consapevole, che mi ha portato a sperimentare e creare piatti non solo belli da vedere, ma anche buoni da mangiare. Ho scoperto la cucina vegetariana e vegana, e con essa la voglia di presentare in tavola cibi che facessero bene al corpo e alla mente. Da quel momento, la mia cucina è diventata un modo per diffondere il messaggio di “mangiare bene per stare bene“. Cucinare per me è creatività, ma anche salute e consapevolezza, e credo profondamente che, attraverso piccoli gesti quotidiani, possiamo tutti contribuire a un’alimentazione più sana e sostenibile.

MasterChef è stata un’esperienza straordinaria, ma anche molto intensa. Mi ha messo alla prova sotto tanti punti di vista: tecnico, emotivo e personale. Ogni prova era una sfida non solo contro gli altri concorrenti, ma soprattutto con me stessa. Con i giudici mi sono trovata molto bene, anche se a volte erano severi, mi hanno sempre stimolata a dare il meglio. Ho imparato tantissimo da loro, soprattutto a non mollare mai. È stata un’esperienza che mi ha lasciato tanto, non solo in termini di competenze, ma anche di consapevolezza delle mie capacità.

Le mie ricette prendono ispirazione da tanti luoghi: dai ricordi d’infanzia, dai viaggi e anche dagli ingredienti che trovo al mercato. Ogni piatto che preparo ha una storia dietro, un ricordo o una persona a cui lo associo. Mi piace anche rivisitare ricette tradizionali in chiave moderna, rendendole più leggere o sostenibili. E ovviamente la natura è una grande fonte d’ispirazione, sia per i sapori che per i colori che amo mettere nei miei piatti.

Nella mia cucina non possono mai mancare la colatura di alici, che dà sapore e profondità a molti piatti, e gli aromi freschi come le erbette aromatiche e le spezie, che rendono ogni preparazione unica. I pomodorini ciliegino o pachino sono un altro ingrediente fondamentale: danno colore, dolcezza e freschezza a moltissimi piatti, portando un tocco mediterraneo che amo. Questi elementi sono semplici, ma per me rappresentano l’essenza della cucina: ingredienti di qualità che, combinati con creatività, trasformano anche il piatto più semplice in qualcosa di speciale.

La mia ricetta del cuore sono le famose polpette di pane, un piatto semplicissimo che mi riporta indietro nel tempo. Come ti dicevo, la mia era una famiglia numerosa, vivevamo con un solo stipendio e mia madre riusciva, ogni sera, a mettere in tavola piatti dal sapore inconfondibile. Era una cucina di riciclo, fatta con quello che avevamo a disposizione, e quelle polpette di pane rappresentavano per me amore, felicità e spensieratezza. Oggi, spesso le preparo nei miei show cooking, con l’aggiunta di una maionese vegetale per dare un tocco moderno, ma l’essenza rimane la stessa: sono un tributo alla cucina semplice e piena di dignità di mia madre. Attraverso queste polpette, riesco a trasmettere non solo sapore, ma anche un pezzo della mia storia e dei valori con cui sono cresciuta.

Abbracciare la sostenibilità in cucina inizia con una buona organizzazione e pianificazione. Sapere cosa si ha in dispensa e fare una lista della spesa mirata evita sprechi inutili e ci permette di usare al meglio ogni ingrediente. Ridurre il consumo di carne è un altro passo fondamentale, perché l’impatto della produzione di carne sul pianeta è enorme. Integrare più piatti a base di verdure, legumi e cereali non solo aiuta l’ambiente, ma ci consente di migliorare la nostra salute con un’alimentazione più equilibrata. La sostenibilità in cucina significa anche sfruttare al massimo ogni parte degli alimenti. Ad esempio, le bucce delle verdure possono essere utilizzate per fare brodi o zuppe, e gli avanzi del giorno prima possono essere trasformati in nuove ricette con un po’ di creatività. Il pane raffermo, come faceva mia madre, può diventare polpette o crostini deliziosi. È importante tornare a quella mentalità del “non si butta via niente”, un principio che oggi diventa più attuale che mai. Anche ridurre l’uso della plastica è essenziale. Preferire alimenti sfusi e conservare il cibo in contenitori riutilizzabili può fare la differenza. Piccoli gesti come questi, fatti con consapevolezza, possono contribuire a migliorare l’ambiente. La sostenibilità non è un obiettivo irraggiungibile, ma un percorso che tutti possiamo iniziare con semplici azioni quotidiane. Mangiare in modo più sostenibile ci permette di vivere meglio e di lasciare un impatto positivo sul pianeta.

Il mio primo libro, “Ai vostri ordini”, è molto più di un semplice ricettario. Ho scelto questo titolo perché riflette il mio percorso, il mio modo di mettermi al servizio degli altri attraverso la cucina. Sentivo il bisogno di aprirmi, di farmi conoscere davvero, perché solo conoscendomi si può capire il significato più profondo della mia cucina e delle ricette che propongo. Volevo raccontare chi ero prima di diventare quella che vedete oggi, e per farlo ho scelto di condividere alcuni episodi della mia vita che mi hanno segnata. Non è stato facile. Come tutti, ho vissuto momenti che avrei preferito dimenticare, ma ho capito che è proprio da quei momenti, anche i più dolorosi, che ho tratto la forza per essere la donna che sono oggi. E di questo, in fondo, sono grata. Il libro è un viaggio personale, un racconto fatto di emozioni, ricordi e sapori. Non troverete solo ricette, ma frammenti della mia vita che si intrecciano con la cucina, perché per me cucinare è sempre stato un modo per ritrovare me stessa. Avere le prefazioni di Iginio Massari e Giorgio Locatelli nel mio libro è stato un vero onore: rappresentano due pilastri della mia crescita in cucina e nella vita. Hanno saputo valorizzare il mio percorso con parole di grande sensibilità, e spero che i lettori possano percepire l’influenza che hanno avuto su di me mentre scorrono le pagine del libro. Spero che chiunque lo legga possa sentirsi ispirato e, attraverso queste pagine, trovare un pezzo di sé.

La mia community è fondamentale per me; è come una grande famiglia che cresce e si nutre di passioni condivise. Ogni commento, ogni messaggio che ricevo, è un tassello che arricchisce il mio percorso. Quando leggo le parole di chi mi segue, sento che insieme stiamo creando qualcosa di speciale, un legame profondo che va oltre la cucina. È meraviglioso sapere che le mie ricette e le mie storie possono toccare il cuore delle persone, farle sentire comprese e ispirate. Ovviamente, come in ogni viaggio, ci sono anche momenti difficili. Gli haters possono far parte del pacchetto, e ho imparato a gestirli con pazienza e comprensione. Anziché farmi abbattere, cerco di capire da dove possano arrivare certe critiche. In fondo, ognuno ha le proprie esperienze e le proprie opinioni, e spesso il loro disaccordo non è un attacco personale, ma un riflesso delle loro insicurezze. Quando sento che qualcuno non apprezza ciò che faccio, invece di arrabbiarmi, mi ricordo perché ho iniziato: per condividere l’amore per la cucina, per il cibo sano, per i ricordi che ogni piatto porta con sé. E questo è ciò che conta di più. Spero che chiunque mi segua capisca che sono qui , per creare uno spazio dove ci si possa sentire accolti e supportati, dove le emozioni e le storie di ciascuno possano trovare un posto.

Ho appena terminato il mio secondo libro, un ricettario che racchiude 100 ricette pensate per celebrare lo zero sprechi, la stagionalità e la sostenibilità. Ogni piatto è una testimonianza della mia passione per la cucina responsabile e del mio impegno a fare la differenza, un pasto alla volta. Voglio che i lettori non solo si divertano a cucinare, ma che comprendano l’importanza di ogni ingrediente e come anche le piccole scelte quotidiane possano avere un grande impatto sul nostro pianeta. Inoltre, sono attualmente coinvolta in un progetto per una nota piattaforma televisiva. L’idea è di portare la mia visione di una cucina consapevole e sostenibile a un pubblico più ampio, ispirando le persone a esplorare nuove ricette e a scoprire il potere della creatività in cucina. Immagino un programma che non solo insegni a cucinare, ma che renda ogni episodio un viaggio emozionante attraverso il cibo, la natura e le storie che ci uniscono. Questi progetti rappresentano per me non solo un’opportunità per condividere la mia passione, ma anche un passo significativo verso un futuro in cui tutti possiamo contribuire a un mondo migliore. Ogni ricetta, ogni piatto che preparo, è un invito a riflettere su come possiamo vivere in armonia con l’ambiente e onorare ciò che la terra ci offre. Di sogni nel cassetto ne ho tanti… e pian piano li sto realizzando! Qualcuno anche oltreoceano…. Ma non posso spoilerare altro!

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