Finger’s Roma: nuova gestione, stessa anima Nippo-Brasiliana
Il ristorante Finger’s Roma cambia gestione, mantiene la proposta culinaria nippo – brasiliana ma punta sulla valorizzazione dell’esperienza per un pubblico che non si accontenta solo di buon cibo
Situato a pochi passi da Piazza del Popolo, Finger’s Roma ha inaugurato una nuova era della sua storia. Dal 2017 il locale rappresenta un punto di riferimento per gli amanti della cucina nippo-brasiliana, ma da poco il ristorante ha cambiato proprietà, affidando la gestione al direttore Danilo Gaggioli. Questo passaggio segna l’inizio di una nuova fase che punta non solo a mantenere la qualità gastronomica e l’identità del brand, ma a trasformare ogni cena in un’esperienza esclusiva che unisce alta cucina, intrattenimento e convivialità.
Il menu di Finger’s Roma: suggestioni di gusto dal Sudamerica all’Oriente
Una delle priorità della nuova gestione è la continua ricerca della qualità delle materie prime. Il pesce, proveniente dai migliori mari del mondo, è lavorato con estrema cura, rispettando rigorosamente la catena del freddo per preservarne freschezza e sapore. Dalla ricciola mediterranea al merluzzo nero d’Alaska, ogni ingrediente è selezionato per offrire un’esperienza gastronomica di eccellenza.
La proposta culinaria di Finger’s Roma resta fedele alla filosofia che ha reso famoso il brand: un’intrigante fusione tra la raffinatezza giapponese e l’esuberanza sudamericana, con un tocco del calore mediterraneo. Il menu comprende oltre 70 piatti, dalle tartare ai nigiri, dagli uramaki ai carpacci, ma anche primi e secondi piatti di carne, pesce e vegani.
Le proposte sono davvero tante. Tra gli antipasti troviamo: Tayo e Luna (15 euro), capasanta scottata con emulsione di soia, besciamella di Parmigiano e pasta kataifi; Tagliatelle di seppia scottata con germogli di soia, spinaci e funghi in salsa miso (18 euro); Tacos ripieni di bocconcini di salmone, guacamole di avocado e pomodorini freschi (15 euro 4 pz, 20 euro 6 pz). Interessante anche l’offerta di tartare e carpacci, tra questi: Tartare Finger’s (26 euro) di pesce bianco, gambero rosso, capesante e uova di pesce volante con letto di riso bianco; Sumiso Tartare (22 euro) di tonno, polpo, capesante e avocado servita con salsa di miso e asparagi in tempura; Carpaccio Okabe Mix (18 euro) di salmone, tonno, pesce bianco e gambero in salsa gazpacho.
Gli amanti del sushi troveranno da Finger’s Roma una vasta scelta di gunkan, uramaki, special maki e sashimi molto particolari come: Gio Quaglia (8 euro), involtino di salmone con uovo di quaglia, ikura, salsa ponzu e olio di tartufo bianco; Uramaki Ebiten 7 Spezie (16 euro 8 pz) con gambero in tempura, mango e shichimi; Uramaki Maki Ceviche (18 euro 8 pz) con tartare di pesce bianco, avocado e jalapeno; Uramaki Bluribbon Lobster (32 euro 8 pz) con astice cotto a bassa temperatura e uova di pesce volante; Sakura Roll (30 euro 8 pz) con salmone all’interno, tartare di scampo e salsa al passion fruit; Ventresca Roll (22 euro 8 pz) con avocado all’interno e sopra tartare di ventresca di tonno e una selezione di jalapeno; Kobe Maki (28 euro 8 pz) con wagyu scottato, crema di shitake e avocado in salsa di soia dolce; Elis Roll (22 euro) con capesanta, fiori di zucca in tempura, cream cheese all’interno, tutto avvolto da salmone.
Tra i primi piatti di Finger’s Roma è possibile gustare i classici della cucina asiatica come i Gyoza alla piastra (13-15 euro), il riso saltato con verdure (15 euro) o gli spaghetti di riso (13-15 euro). Pesce e carne sono poi i protagonisti dei secondi piatti, tra questi: Gin Dara (30 euro), merluzzo nero d’Alaska marinato in salsa miso; Astice Finger’s (38 euro), astice dell’Alaska cotto a bassa temperatura con letto di salsa olandese e perle di soia; Teppan Shiromi (22 euro), filetto di spigola cotto su teppan con wok di verdure; Shogayaki (32 euro), straccetti di manzo con zenzero e miele su letto di riso; Yakitori Cream Potato (16 euro), bocconcini di pollo cotti in salsa teriyaki con crema di patate tartufata; Entrecote di Kobe Wagyu con verdure saltate (120 euro); Bistecca Tomahawk (65 euro 1kg) con verdura mista, manioca fritto e patate al forno; Yakiniku (35 euro), carne di picanha su base di riso, verdure e uovo fritto in salsa yakiniku. E per concludere in dolcezza? Immancabili i dessert come: Passione del Brasile (10 euro), cioccolato bianco, schiuma al cocco, salsa al frutto della passione e gelato al mango; Mochi (10 euro) al gusto mango, cocco, tè verde e cheesecake; Bavarese con salsa ai lamponi e base di biscotto (10 euro).
La carta dei drink, curata dal bartender filippino John Rheymar Salazar Bolus, è un viaggio tra i continenti, dove la tradizione giapponese e brasiliana si fondono con ingredienti innovativi. Tra i best seller spiccano il Lychee Martini, preparato con gin giapponese, succo di lychee e liquore di sambuco, e il Ladies’ Choice, un’esplosione di sapori a base di gin, succo di mirtillo, ribes e lime.
Finger’s Roma: non solo cibo
L’atmosfera di Finger’s Roma mantiene la sua identità, evocando una rivisitazione della Dolce Vita romana. I divani e le poltrone in velluto, uniti alle luci soffuse, creano un ambiente elegante e raffinato, dove ogni dettaglio contribuisce a far sentire gli ospiti fuori dal tempo. Con una capienza di 60 coperti interni e altre 40 sedute sotto il portico, il locale accoglie più di 100 ospiti ogni sera, offrendo l’opportunità di vivere una serata all’insegna del buon cibo, di un aperitivo o di un after-dinner esclusivo. Finger’s Roma, infatti, propone un calendario di eventi musicali che accompagna le cene, tra cui le performance del trio acustico Alberto Laurenti & i Rumba de Mar e i dj set del weekend. L’intrattenimento non si ferma in sala: il bartender del locale sorprende gli ospiti con esibizioni di flair bartending, una combinazione di acrobazie e mixology che aggiunge un tocco di spettacolarità alla preparazione dei cocktail.
Con l’obiettivo di distinguersi e continuare a stupire, Finger’s Roma rinnova la sua promessa: offrire un’esperienza che non si limiti al gusto, ma che coinvolga tutti i sensi. In una città come Roma, dove sembra che tutto sia già stato fatto, Finger’s riesce a farlo in modo nuovo. E sempre meglio.